La Roma torna a vincere all’Olimpico e si riprende la vetta della classifica. Dopo un mese di digiuno casalingo e le due sconfitte consecutive tra campionato ed Europa League, la squadra di Gasperini batte 2-1 il Parma con una prova solida, risolta nella ripresa dai gol di Hermoso e Dovbyk, con Dybala ancora una volta decisivo per ispirazione e carattere. Successo che vale l’aggancio al Napoli in testa a quota 21 punti e che conferma la Roma imbattibile fuori casa e finalmente tornata padrona anche del suo stadio.
Gasperini cambia ancora la formazione: davanti a Svilar linea a tre con Hermoso, Mancini e N’Dicka; sulle fasce Celik e Wesley; in mezzo Koné e Cristante, con Soulé e Dybala alle spalle di Ferguson, preferito a Dovbyk o all’ipotesi del tridente leggero. È proprio l’irlandese però a rendere complicata la serata dopo appena venti secondi: Valenti entra durissimo e Ferguson rimedia una brutta botta alla caviglia, prova a stringere i denti ma al 7’ è costretto ad arrendersi. Al suo posto entra Bailey. L’avvio è prudente, ma l’Olimpico spinge. All’11’ la Roma crea il primo brivido con un’incursione di Wesley, bravo a liberarsi sulla sinistra ma impreciso nella conclusione, facile per Suzuki. Il Parma gioca corto, ordinato, pronto a colpire in transizione. Al 25’ arriva la prima risposta ospite: punizione di Bernabé sopra la traversa. Al 36’ la squadra di Cuesta sfiora il vantaggio con la migliore occasione del primo tempo: cross di Pellegrino dalla sinistra, Wesley sbaglia il rinvio e serve Ordonez, che calcia di prima intenzione, ma Svilar si oppone con un riflesso d’istinto e salva i suoi. La Roma replica subito e al 38’ costruisce una palla gol clamorosa: Bailey si ritrova solo davanti a Suzuki ma calcia malissimo; sarebbe stato un errore pesante, ma il guardalinee segnala un precedente fuorigioco e la rete sarebbe comunque stata annullata. Due minuti dopo la palla finisce davvero in rete, con Soulé che raccoglie una respinta e segna, ma anche in questo caso l’azione è viziata: Celik, in posizione di offside e davanti al portiere, disturba la visuale di Suzuki. Dopo il controllo al VAR, Crezzini annulla. La Roma protesta (soprattutto visto quanto successo proprio negli ultimi giorni con il Milan), ma la decisione non cambia. Nel recupero la squadra di Gasperini va ancora vicina al vantaggio: cross di Mancini, colpo di testa in tuffo di Dybala e super parata di Suzuki, che vola a togliere il pallone da sotto la traversa. Si va all’intervallo sullo 0-0, con una squadra poco pericolosa ma che dà segnali di essere viva.
Ad inizio ripresa Gasperini cambia di nuovo assetto: fuori Bailey, bocciato dopo un primo tempo più che opaco, dentro El Aynaoui, con Cristante nuovamente alzato sulla trequarti e Soulé più vicino a Dybala. Il Parma parte meglio: al 50’ Cutrone apre per Sorensen, triangolo con Pellegrino, ma il tiro è debole e Svilar blocca senza problemi. Risponde Dybala un minuto dopo con un destro dal limite che impegna Suzuki. La Roma cresce, aumenta il pressing e costringe il Parma a chiudersi nella propria metà campo. Al 55’ Wesley si libera bene ma calcia troppo piano, poi Cristante tenta la conclusione da fuori, alta di poco. Il gol è nell’aria e arriva al 63’. Sull’angolo battuto da Dybala, Hermoso anticipa tutti e colpisce di testa: il portiere giapponese scivola per uno scontro con Delprato e non riesce a intervenire. È 1-0 Roma, primo gol in Serie A per l’ex Atletico Madrid. L’Olimpico esplode, la squadra si sblocca. Il Parma accusa il colpo, prova a riorganizzarsi ma concede spazi enormi. Al 71’ Soulé entra in area ma perde il tempo del tiro, fermato in angolo. Subito dopo Gasperini inserisce Dovbyk, richiamando l’argentino. All’80’ arriva il raddoppio che chiude (quasi) la gara. Cristante lotta al limite e il pallone finisce a Dovbyk: controllo di coscia, girata secca di sinistro sul secondo palo, palla nell’angolino e 2-0. L’Olimpico esplode di gioia: è la liberazione personale dell’ucraino, che non segnava da settimane e si sblocca, abbracciato calorosamente da tutti i compagni. Il Parma però non molla e trova il gol che riapre i giochi all’86’: lunga rimessa laterale di Valenti, Benedyczak prolunga di testa e Circati in spaccata anticipa tutti battendo Svilar da distanza ravvicinata. È 2-1, e gli ultimi minuti diventano una sofferenza, ma la Roma si compatta (esordio per Ghilardi) e resiste fino al triplice fischio.
Finisce così, tra gli applausi di uno stadio che aspettava da troppo una serata così: la Roma torna padrona del suo campo, ritrova la testa della classifica insieme al Napoli e soprattutto recupera fiducia e gol dai suoi uomini chiave. Il percorso dice ventuno punti totalizzati in nove partite, con appena quattro gol subiti. Il prossimo appuntamento è di quelli che possono dare una grande spinta per il resto della stagione: domenica sera la Roma va a giocare in casa del Milan. Uno scontro diretto per restare in alto.
