• 5 Maggio 2024 11:03

La Roma non brilla a Salerno ma vince 2-1: ora è al quinto posto

DiSimone Voccia

Gen 29, 2024
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Continua la “cura De Rossi” per la Roma che vince a Salerno per 2-1 e si proietta in quinta posizione grazie a una prestazione non brillante ma estremamente concreta. DDR decide di dare continuità al suo rinnovamento tattico dopo due anni e mezzo di difesa a tre e opta, per necessità e anche per mancanza di interpreti, ancora per la difesa a quattro.

Davanti a Rui Patricio, confermato titolare nonostante l’errore contro il Verona, giocano Karsdorp a destra e Kristensen a sinistra, schierato fuori ruolo in attesa del recupero di Spinazzola e dell’ufficialità di Angelino in arrivo dalla Turchia. Al centro della difesa torna Mancini in coppia con Llorente mentre Cristante, complice la squalifica di Paredes, si muove da vertice basso del centrocampo, coadiuvato dal solito, corrosivo, Bove e da Pellegrini nel ruolo di mezzala. Il trio d’attacco prevede Dybala sul centro destra ed El Shaarawy a sinistra a supporto di Lukaku, terminale offensivo.

Roma lenta e compassata, la Salernitana aspetta e riparte

La partita, al contrario di quanto visto una settimana fa contro il Verona, è meno scintillante. La Roma domina il possesso, attacca con i quinti e comanda la gara ma la trasmissione della palla è sterile, lenta e si confà alle ripartenze di una Salernitana che al contrario degli scaligeri, aspetta gli errori in fase di palleggio dei giallorossi per rendersi pericolosa nelle ripartenze. Lo 0.19 di expected goal, unito al 63% di possesso palla, è la fotografia perfetta di una prima parte di gara dove, paradossalmente, la Roma rischia più volte di andare sotto nel punteggio a causa di banali errori che danno il là ai pericoli maggiori. La squadra di Inzaghi, che sembra consegnarsi alla manovra giallorossa, in realtà invita Pellegrini e compagni ad uscire per poi rendersi pericolosa grazie al solito Candreva, sempre molto attivo quando vede giallorosso, e a Simy che agisce da fastidioso punto di riferimento centrale.

Dybala sblocca la partita, Pellegrini sigilla il risultato ma nel finale è sofferenza

La partita ha bisogno di un episodio per essere sbloccata e, ad inizio ripresa, arriva il turning point della gara con Maggiore che, su sponda di testa di Cristante, tocca il pallone con la mano in area. Per l’arbitro Di Bello è rigore e Dybala è chirurgico nello spiazzare Ochoa. Sulle ali dell’entusiasmo la velocità del pallone aumenta, i giallorossi salgono di ritmo e livello trovando il raddoppio con Pellegrini, bravo ad inserirsi in area e a sfruttare un bell’assist di Karsdorp, smarcato da una meraviglia di tacco da parte di Dybala. La Roma sembra padrona della contesa ma stacca la spina troppo presto di fronte ad una Salernitana con l’acqua alla gola. Gli amaranto cominciano a spingere forte e al 70′ Kastanos accorcia le distanze, lasciato colpevolmente libero di colpire di testa a centro area da Kristensen e di freddare Rui Patricio.

La Roma sbanda, De Rossi toglie un esausto Dybala per inserire Aouar ma l’apnea giallorossa rischia di vanificare lo sforzo fatto per arrivare al doppio vantaggio. Candreva si rende pericoloso un paio di volte, Rui Patricio ci mette del suo non trattenendo un tiro di certo non irresistibile e all’86’ ancora l’ex laziale cade in area sfiorato da Llorente. Di Bello lascia correre tra le proteste e Filippo Inzaghi viene espulso per proteste. Huijsen entra in campo nel finale per passare a tre con El Shaarawy esterno di fascia e la Roma chiude la saracinesca respingendo l’assalto dei padroni di casa fino al 96′.

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