• 24 Aprile 2024 5:46

Roma Club Madrid DDR, Riccardo: “Qui un atmosfera incredibile”

DiValerio Bertolelli

Mar 8, 2023
Roma Club Madrid DDR, Riccardo: "Qui un atmosfera incredibile"Riccardo Ciacci a destra, membro del Roma Club Madrid DDR

“Nel nostro punto di ritrovo c’è chiunque. A volte per vedere la partita devi addirittura prenotare un posto”

Giovedì la Roma scende in campo contro la Real Sociedad per gli ottavi di finale di Europa League. Gli spagnoli sono un avversario non semplice da affrontare, come ci conferma Riccardo Ciacci, membro del Roma Club Madrid DDR. La sua storia con l’RC è cominciata anni fa, all’inizio della sua esperienza nella capitale, dove ha trovato una grande famiglia, che si ritrova ogni domenica al Principe Pio per cantare e sostenere i giallorossi.

Una tua piccola presentazione
“Mi chiamo Riccardo Ciacci, ho trentatré anni, sono un membro del Roma Club e sono a Madrid per motivi di lavoro: qui faccio il professore universitario. A Roma ho fatto la scuola spagnola e la mia vita è sempre stata divisa tra Italia e Sagna. Vivo a Madrid e la sento una città mia, a differenza di molti che sono venuti qui solo per lavorare”.

Che tipo di persone frequentano il Roma Club?
“C’è di tutto, normalmente italiani che tifano Roma, molti romani, ma si trovano persone provenienti da tutta Italia. Poi ci sono anche spagnoli che tifano Roma o tifosi che vengono da altre parti del mondo. Ad esempio c’è un boliviano romanista”.

La passione per la Roma di questi tifosi spagnoli è iniziata anche grazie a voi e ad amicizie in comune oppure l’innamoramento per i colori giallorossi è nato diversamente?
“Qualcuno ha iniziato grazie ad altri amici. Ad esempio c’era un ragazzo di Granada che ha fatto l’Erasmus con un ragazzo sardo tifoso della Roma. È diventato tifoso perché vedevano le partite insieme, lo ha portato al Roma Club e ora viene spesso anche lui. Ho conosciuto anche gente spagnola, come adempio Martin. È il ragazzo che ha fatto la proposta di matrimonio davanti a Mourihno l’estate scorsa. L’ho conosciuto perché per le vacanze andavo spesso a Estepona, il suo paese d’origine, ed è diventato della Roma perché da piccolo ha visto la passione dei tifosi”.

Giovedì il Roma Club Madrid era allo Stadio Olimpico per la gara con il Salisburgo. Come vengono organizzate le trasferte?
“Normalmente c’è sempre qualche membro del club che va a Roma o per vedere le partite o per altri motivi. Ad esempio lo scorso anno sono stato due settimane per dare delle lezioni e ho visto il derby e le partite con il Vitesse, ma non a nome del Roma Club. C’è il padre del presidente che fa l’alfiere. Chi di noi è a Roma può andare con lui. La scorsa stagione ho visto la gara con la Sampdoria. Ci siamo organizzati sul nostro gruppo di Whatsapp. Però ci sono delle pratiche precise ai controlli di ingresso allo stadio. Bisogna entrare due ore prima, hanno controllato cosa ci fosse scritto sullo striscione, hanno aperto anche il libro che avevo con me. Quando vado in Curva Sud, invece, questo non succede”.

Come si tifa Roma in Spagna? Il Roma Club ha qualche iniziativa? Come è organizzato il giorno partita?
“Abbiamo delle iniziative a parte. Abbiamo una squadra di calcio del Roma Club e poi una più neutrale che si chiama Lazio Merda. Lì possono giocarci tutti, non solo tifosi giallorossi. Abbiamo anche vinto una coppa. Poi abbiamo anche attività legate ad esempio ai compleanni o alle amichevoli estive. Poi a seconda dalla partita c’è il prepartita. Per alcune gare di Conference e per al finale abbiamo prenotato un bar in più perché eravamo tanti. Si viene prima, si prende la birra e poi cantiamo i cori durante la partita. Si crea l’ambiente. Un giorno ho portato un amico marocchino che tifa Real e mi ha detto che l’ambiente era bellissimo perché si sentiva il calore dei tifosi e si sentiva il sentimento. Quando c’era il Covid, con la capienza limitata portavo anche la cagnolina, adesso che siamo in quaranta c’è troppo caos per lei. Un anno che abbiamo giocato il 23 dicembre del 2020, mi sembra, abbiamo visto la partita in un ristorante italiano perché eravamo pochi visto che tutti erano partiti. Ognuno, dipendendo da quanti siamo, può portare qualcuno, l’ambiente è eterogeneo”.

Come sei entrato in contatto col Roma Club?
“Ho studiato un anno di liceo a Madrid e tutta l’università qui. Non c’era nessun Roma Club all’epoca, dovevo vedere le partite da solo e ogni tanto incontravo qualche ragazzo romanista e ho visto le partite con loro. Poi quando sono tornato per lavorare, perché per diventare professore universitario ho dovuto fare master e dottorato, ho cercato su internet e ho visto che esisteva un Roma Club e ho scritto alla pagina su Instagram. Ho chiesto all’allora vice presidente Alessio quale fosse il punto di ritrovo e sono andato lì a vedere le partite. Serve una carta con cui uno si registra. Bisogna prenotare il posto prima perché ad esempio col Salisburgo eravamo circa 50 persone. In vacanza mio è capitato di andare a vedere le partite in qualche Roma Club e non mi è mai successo che mi chiedessero la prenotazione in anticipo. Qui siamo in tanti”.

Cosa fate durante le partite?
“Facciamo dei cori, a volte riproponiamo quelli della Curva Sud o quello che sentiamo dalla televisione. Altrimenti ogni tanto c’è qualcuno che lo alza e gli altri lo seguono. Poi ne inventiamo anche di nostri, il presidente ne ha fatto uno su Solbakken modificando uno precedente per Batistuta. C’erano dei turisti che lo hanno riproposto anche su Facebook. Qualche coro nuovo può partire. Noi cantiamo proprio durante le partite”.

Il vostro punto di ritrovo dov’è?
“Si chiama la Taverna del Principe e si trova in una zona che si chiama Pricnipe Pio. È una stazione importante, come Ostiense per Roma, non è centrale, ma importante. Si può raggiungere sia tramite metro che treno interno della città. Siamo lì perché abbiamo due sale e possiamo stare tranquilli a vedere le partite”.

Ritornando alle due squadre che avete, partecipate a tornei, come funziona?
“Noi avevamo prima del Covid un torneo con altri club italiani. Dovevamo giocare la semifinale contro il Napoli club, ma poi il torneo è saltato col Covid. Col Milan club volevamo organizzare un torneo e i rossoneri hanno invitato tutti tranne l’Inter club. Non so se riusciremo a organizzarlo. Abbiamo avuto molte defezioni nella rosa, forse non arriviamo al numero. Il torno è stato posticipato perché anche un altro club non arrivava al numero. Con il Lazio Merda giochiamo un torneo amatoriale, siamo in diciotto in squadra. Ho creato questo team perché non riuscivamo ad arrivare con Roma club a creare una squadra per un torneo”.

Tra Roma club invece fate qualche iniziativa?
“Che io sappia quando c’è qualche trasferta. Col mio lavoro non ho molta facilità a viaggiare per le trasferte. Da quello che so, quando ci sono delle trasferte molti del Roma Club vanno lì. Alcuni di quelli che sono a Madrid sono stati anche all’estero e conoscono anche gli altri Club”.

In Europa League abbiamo pescato la Real Sociedad. Ci sarete alla trasferta?
“Sì, ma abbiamo solo tre biglietti. Ci sono più richieste che posti. Danno a tutti i Roma Club esteri lo stesso numero di biglietti, indipendentemente da dove si giochi. In questo caso noi abbiamo fatto più richieste perché la gara è più vicina”.

Voi stando in Spagna avete avuto modo di conoscere la Real Sociedad? Sapete cosa aspettarvi?
“La Real Sociedad era terza fino alla scorsa settimana. tutti ne parlano bene per il possesso palla. Non ho mai visto una loro partita per intero. Io faccio il fantacalcio sia italiano che spagnolo e ho un centrocampista della Real Sociedad che sta facendo molto bene, Brais Mendez. La cosa buona è che non abbiamo preso squadre importanti come il Barcellona, ma loro stano andando molto bene. Non hanno un gioco tipico, quest’anno ha fatto l’exploit”.

Quali sono i loro punti di forza? C’è un giocatore che spicca su tutti?
“A me quelli che sono sembrati più interessanti sono Brais Mendez e Takefusa Kubo che qualche anno fa era al Real Madrid. Il più conosciuto è Oyarzabal, che è una promessa da tempo e ha giocato anche in nazionale. Il loro gioco collettivo è quello che li sta portando in alto”.

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