Alle 13 è andata in scena la prima conferenza stampa di Claudio Ranieri come nuovo tecnico della Roma. Assieme all’allenatore di Testaccio ha parlato anche Florient Ghisolfi, responsabile dell’area tecnica del club giallorosso. “Sir Claudio” si è destreggiato tra le domande dei cronisti presenti spaziando su numerosi argomenti, tra i quali anche il ruolo che occuperà a partire da luglio e le situazioni riguardo Dybala e Hummels.
Prima delle domande c’è stato inoltre il tempo per una breve introduzione da parte del dirigente francese, che ha parlato, per sua stessa ammisione, anche a nome della famiglia Friedkin: “Non c’è bisogno di presentare mister Ranieri, lo conosciamo, la Roma ha bisogno di esperienza e di tornare alle proprie radici. Conosce la squadra, conosce il club ed è un grande allenatore di esperienza internazionale: abbiamo ritenuto fosse la persona giusta in questo momento. Non sarà solo l’allenatore ma farà parte della futura dirigenza in questo progetto voluto dalla famiglia Friedkin”.
Dopo l’intervento di Ghisolfi, anche lo stesso Ranieri ha voluto chiarire delle cose, in particolare al motivo per il quale ha scelto la Roma: “Io avevo smesso di allenare, ho avuto più richieste in questi mesi che quando avevo vinto col Leicester. Ad alcuni avevo detto che solo per la Roma e per il Cagliari sarei potuto tornare ad allenare, ero super convinto di andarmene per i fatti miei. Ma il fato ha voluto che tornassi a casa, ho iniziato nella Roma da giocatore e finirò nella Roma come allenatore e dirigente”.
In passato ha parlato di una “Roma senza personalità, ne ha discusso con i Friedkin, sottolineando gli errori, in modo tale da reimpostare un progetto che guardi anche al futuro?
“Mi conoscete, se devo dire una cosa la dico in faccia. Devo essere sincero, mi ha lasciato a bocca aperta il bene che il proprietario vuole a questa società, a questo club. Ha detto ‘io non posso girare il mondo e vedere la Roma in queste condizioni. Ho speso tanti soldi ma non sono riuscito, ne sono consapevole’. Ora tocca a me, con la mia esperienza, ma io lo ringrazio perché mi ha riportato alla casa madre. I tifosi sanno che se dico ‘A’, farò di tutto per fare ‘A'”.
A Ghisolfi volevo chiedere: è stato lai a spingere per l’arrivo di Ranieri?
“È stata una scelta importante e questo vuol dire che sia stata una scelta collettiva”
“Siamo abituati a vedere le cose in forma piramidale – ha integrato Ranieri – Ma gli americani, la famiglia Friedkin, vede le cose in forma orizzontali. Io ho detto a lui ‘ma perché non lo dite? I tifosi vi amerebbero’. E mi ha risposto ‘tempo al tempo’. Sono state sbagliate le persone, delle cose, ma ora tocca a me, insieme a Florent, far sì che le cose marcino per il verso giusto”.
Quale è secondo lei il modulo più adatto all’organico che ha a disposizione?
“Credo che ormai non ci sia più un sistema base, ormai tutti gli allenatori cercano di portare modifiche durante la partita per sorprendere l’avversario. Dire ‘giocherò così’ non sarebbe corretto per voi e per i nostri tifosi, non è questione di modulo, ma di giocatori, di sputare sangue sul campo, di non mollare mai neanche quando le cose andranno male. Mi sento di dire ai nostri tifosi ‘stateci vicino, soprattutto ora’. Giocare in casa con lo stadio che fischia è la cosa peggiore che possa succedere. La squadra ci metteva tutto, aveva impegno, correvano molto ma tante volte a vuoto. Può essere sfortuna? La fortuna alla fine deve girare. Qui siamo tutti una famiglia: società, tifosi, squadra, allenatore, magazzinieri. Il mio primo discorso l’ho fatto a tutti i miei collaboratori: mi devono aiutare, perché non ho tempo di fare errori, iniziamo e ci sono 3 partite una più bella dell’altra. Voglio che i tifosi escano dallo stadio orgogliosi della propria squadra, anche se magari le cose sono andate male. Ma almeno ci sarà la consapevolezza che ci hanno provato fino all’ultimo”.
Per Ghisolfi: qual è l’obiettivo richiesto a Ranieri in questa stagione?
“Gli abbiamo chiesto di fare il possibile, si tratterà di rimontare in classifica e fare tutti i passi che ci portano in questa direzione”
Ci può spiegare in cosa consisterà il suo lavoro in termini di dirigenza? Come allenatore, quali obiettivi si è e le hanno imposto?
“L’obiettivo specifico no, è fare il massimo, naturalmente ho dei premi per tutti gli obiettivi perché non voglio precludermi nulla, sono sempre positivo, lo feci anche al Leicester, avevo un bonus in caso di vittoria scudetto, ed era una squadra che doveva salvarsi. Ero così da giocatore e lo sono da allenatore. Qui c’è gente che si fa trasferte incredibili, ho trovato tre tifosi a Cagliari per Gigi Rivache facevano un giro incredibile per risparmiare e tornare a Roma. Dirigente? Sono l’uomo più vicino alla famiglia Friedkin, si parlerà, si farà e si cercherà di sbagliare il meno possibile. È più facile criticare che fare: saremo criticati ma cercheremo di fare le cose nel verso giusto. Avevano bisogno di una persona conosciuta, che sa di calcio, che aiuti la Roma a stare sempre nelle prime posizioni. Il presidente vuole una squadra che lavora, stanno facendo cose belle. La squadra è la cosa più importante, gliel’ho detto, il Presidente vuole che la squadra sia conosciuta in tutto il mondo anche per l’aspetto calcistico”
Ghisolfi, cosa l’ha spinta a scegliere Ranieri?
“Tutti gli aspetti, è un uomo che conosce la Roma. Passerà con noi questi mesi e poi entrerà nel comparto dirigenziale”
Nelle sue intenzioni, alla guida della Roma da dirigente, c’è l’idea di riportare a casa Totti?
“Io non sono chiuso a niente ma la cosa principale ora è riportare la squadra in alto. Poi si parlerà con Francesco, vediamo quello che ci può dare. Questo non significa che Totti tornerà, altrimenti facciamo che ho detto ‘bella gatta da pelare’, quando invece è stata la giornalista, io ho solo detto ‘eh altrimenti mica mi chiamavano se fossero primi in classifica’.”
Ghisolfi, ha già ricevuto richieste per il mercato di gennaio?
Risponde Ranieri: “No, perché prima fatemi conoscere la rosa. La Roma ha preso tanti giovani di valore ma vanno inseriti in una squadra compatta. Poi se c’è l’opportunità, e ci sarà sicuramente, sono sicuro che mi accontenteranno”.
Integra Ghisolfi: “Confermo quello che ha detto, adesso è arrivato, ha avuto modo di conoscere, toccare con mano, e poi si parlerà del resto”
Continua Ranieri: “Non è che un giocatore giochi contro un allenatore, ci sono allenatori che riescono a trovare le chiavi d’entrata di ogni singolo giocatore e questo dà il 120%. Ci sono giocatori e allenatori che non riescono a trovare un feeling e magari ti dà l’80% ma alla Roma questo non basta, i giocatori devono dare il 120%, altrimenti si va fuori dal campo. Ho letto critiche per giocatori importanti ma correvano come matti, forse male, ma si impegnavano. E non possiamo permetterci di fischiare nessuno, fatelo a fine partita, vengo io sotto la curva e mi fischiate. Loro devono caricare il pubblico per come giocano e s’impegnano però non ci fischiate”
Ha parlato con De Rossi? Si sente la sua mancanza nello spogliatoio?
“Ci siamo sentiti e ci sentiremo in questi giorni perché Daniele oltre ad esser stato un mio giocatore è una grande persona. Non è facile per nessuno cambiare due allenatori, mi auguro di riportare tutti nella giusta direzione”
Prima da fuori, ora da dentro, ha capito perchè la Roma si trova in questa situazione?
“Non lo so, ci sono mille perché e onestamente a me non interessano. È arrivato un nuovo allenatore, una nuova persona, a cui è stata data carta bianca, e io devo dare il massimo con questi giocatori. Non mi interessa cosa è successo prima, da oggi in poi io sono il responsabile”
Ci promette che non vedremo più Angelino difensore centrale? Soulé e Dybala possono giocare assieme?
“Lo prometto (risata della sala, ndr). Credo che tutti possano giocare insieme, la squadra è composta da equilibri ma questo non mi sento di prometterlo perché se poi non lo sento, non farò qualcosa che non sento”
I Friedkin hanno ammesso i loro errori o capito quelli di altri? Sul suo ruolo da dirigente, mancano figure al suo fianco?
“Io voglio stare da solo, meno gente vedo e meglio sto. Purtroppo in Italia il presidente deve esserci, invece se ci fate caso tutte le proprietà straniere non parlano mai. Noi abbiamo bisogno della figura del presidente, all’estero non esiste, o meglio c’è solo per fine mese. Se si è reso conto? Se mi ha chiamato si è reso conto. Mi ha detto ‘io voglio questo, portare la Roma ad alti livelli. Per questo ho chiamato lei’. Di che altro ho bisogno? A me servono i giocatori, voi ne avete bisogno perché più persone ci sono e più notizie riuscite a spillare”.
Ghisolfi, questa stagione è importante o già si pensa al futuro?
Risponde Ranieri: “No è centrale questa stagione, è super centrale. Ho sempre detto di voler fare, scegliere, decidere e non parlare di soldi o con procuratori. Io sono un allenatore”
Integra Ranieri: “Esattamente come ha detto, rientra come parte centrale di un progetto. Si tratta di due fasi: ora come mister e poi come parte del comparto dirigenziale”
Ieri ha parlato con la squadra, cosa gli ha chiesto?
“Voglio il massimo, non è possibile vedere la Roma in questa situazione. SI deve lavorare seriamente e con il sorriso. Non si può lavorare con un viso preoccupato perchè ci si annoia, noi siamo persone fortunato perchè ci siamo scelti il mestiere. Proprio per chi non può farlo dobbiamo lavorare con serietà, rabbia e determinazione. Dobbiamo essere ambiziosi”
Ha pensato, magari più per il futuro, a un ritorno di De Rossi?
“Adesso mi è stata affidata la panchina e penso a questo. Non voglio illudere nessuno, faccio questo lavoro e poi vediamo”
Con il presidente ha parlato della situazione legata a Dybala?
“È la prima cosa che gli ho detto. Dico, Presidente, io faccio come mi pare, è chiaro questo? Io non voglio sapere se ha clausole o non ha clausole. C’è stata una volta, un presidente mi ha detto, se gioca questo giocatore, lei va a casa. Gli ho detto, se lei me lo toglie dalla rosa, lei è il presidente, dichiara che questo giocatore non deve più giocare. Io non posso dire niente, lei è il presidente, lei è il capo, ma se questo giocatore sta nella rosa, io scelgo chi voglio. Lui mi ha risposto, se tu lo fai giocare, io ti mando a casa. Che pensate, ha giocato o non ha giocato? Ha giocato. E me ne sono andato a casa. Ma io allo specchio mi guardo, per cui la prima cosa che gli ho detto ma il fatto Dybala? Gli ho raccontato questo fatto. Voi mi vedete sempre col sorriso, io mi incazzo e quando lo faccio parlo romano, mando per aria i tavoli. Cioè, un conto è quello che vedete, un conto è che io ai miei Presidenti parlo in faccia”.
Per quanto riguarda invece la tenuta fisica di Dybala?
“Quello l’affronterò con il ragazzo. Dybala si vede che è di un’altra categoria, non voglio offendere i miei giocatori, anzi sono gelosissimo dei miei giocatori. Però si vede che quando Dybala va bene, fa la differenza. Ho visto il calendario, giochiamo ogni tre giorni, magari potesse giocare sempre, ma non potrà. Gli ho fatto i complimenti, ricordandogli una partita con la Sampdoria in cui segnarono lui e Ronaldo. Le sette meraviglie. Noi giocammo da Dio. E io all’entrata nel secondo tempo, nel corridoio, feci i complimenti a Ronaldo e a lui. Perché hanno fatto due gol spledidi. Uno, se ve lo ricordate, andò di testa su otto metri e ci fece gol. E Dybala fece un gol tipo Totti, al volo. Avrà la mia massima considerazione. Certo, poi io starò lì a decidere quanto può giocare. Per me io lo farei giocare 90 minuti tutte le partite. Le potrà fare? Ho dei dubbi. Però se ce la fa, io non lo levo”.
Quando è arrivata la chiamata della Roma?
“Florent mi ha chiamato lunedì mattina e mi ha detto Claudio vorrei parlare con te. Poi è venuto a casa mia e poi dopo mi ha chiamato e mi ha detto che il presidente ci aspettava a Londra. È stato deciso così, allenatore, dirigente, persona vicina al presidente, a Florent per cercare di fare tutti insieme il meglio per la Roma”.
Ghisolfi, prima di Ranieri, sono stati contattati altri allenatori?
“Claudio era la nostra priorità”
Hummels giocherà con lei?
“Ho visto un po’ di partite dello scorso anno, perchè non deve giocare? Vedremo, anche lui ha una certa età, io sceglo chi mi fa vincere, poi posso sbagliare anche io”
(Photo: Youtube As Roma)