• 26 Aprile 2024 0:09

La Roma cala il tris e va a +5 sul quinto posto. Ora il Feyenoord

DiPaolo Fabbris

Apr 16, 2023

La maniera migliore per dare una scossa al campionato nella corsa alla Champions League e per presentarsi con la giusta carica alla sfida europea con il Feyenoord. Prima del ritorno dei quarti di finale di Europa League la Roma doveva superare l’ostacolo Udinese – che all’andata aveva vinto con un sonoro 4-0 – cercando di evitare un passo falso come accaduto a Napoli, Milan, Inter e Juventus, le altre squadre impegnate in settimana con le coppe. I giallorossi di Mourinho hanno dimostrato maturità battendo per 3-0 i friulani di Sottil, mettendo tre punti in cascina senza rischiare praticamente nulla.
La partita inizia con una grande accoglienza della Curva Sud nei confronti di Pellegrini, forse nel momento più difficile da quando indossa la fascia (con questa sono 100 gare così) ereditata da Dzeko. “Nel bene o nel male… Il capitano rimane tale” il testo dello striscione esposto dal settore più caldo del tifo, che si schiera quindi con il numero 7 ed evita di gettare altra benzina sul fuoco in un momento critico della stagione. Lui ripaga la grande accoglienza dello Stadio Olimpico mettendo una marcia ben più alta rispetto alle ultime settimane, decidendo anche di fare un passo indietro nel primo momento caldo della sfida. Giua – dopo essere stato richiamato al monitor dal Var – assegna un calcio di rigore per il tocco di mano di Pereyra sul colpo di testa di Belotti e sul dischetto si presenta Cristante, incaricato dal tecnico dei penalty. Il cambio di rigorista non porta molta fortuna alla Roma: l’ex Milan spiazza Silvestri ma prende il palo. Fortunatamente Bove è il più lesto a capire la traiettoria della palla dopo il legno e insacca per l’1-0.
Nella ripresa Mou sceglie di non cambiare nulla visto che la formazione iniziale ha ben funzionato in entrambe le fasi. E così arriva il raddoppio dopo altri dieci giri di lancette: Belotti imbuca per Pellegrini, che di piatto batte Silvestri e si scrolla di dosso tutta la tensione accumulata. Con lui esplode tutto l’Olimpico e i tifosi iniziano già a pensare alla sfida con il Feyenoord, con qualche coro contro Rotterdam.
L’Udinese sotto di due reti non si rende praticamente mai pericolosa dalle parti di Rui Patricio se non in una sola occasione, con Lovric che calcia verso la porta e trova la respinta di Mancini. Anche qui il difensore è colto dagli arbitri a toccare la palla con la mano e viene assegnato il rigore. Il portiere portoghese mantiene però la porta inviolata, ipnotizzando Pereyra e parando il secondo calcio dal dischetto da quando si è trasferito in Italia. Nel finale, dopo la girandola di cambi, c’è spazio anche per calare il tris, con Abraham (qualche fischio all’ingresso in campo) che di testa manda in rete il cross di Spinazzola.
La Roma dello Special One sale quindi a più tre dal Milan e a più cinque dal quinto posto dell’Inter, mettendo un mattoncino importante per la qualificazione alla prossima Champions, una corsa ancora tutta aperta e in gran parte legata al cammino nelle coppe delle varie contendenti. Ora giovedì sera c’è da conquistare l’ennesima semifinale europea degli ultimi anni: lo stadio sarà una bolgia (praticamente esaurito anche il Distinto Nord di solito riservato agli ospiti) per caricare i giocatori in vista della necessaria rimonta. La Roma di Mou sa come si fa.

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