La Roma aggiunge un altro tassello al proprio roster: la squadra giallorossa ha ufficializzato l’approdo di Leon Bailey dall’Aston Villa in prestito con diritto di riscatto. Non è stato tuttavia un arrivo fortunato per il giamaicano, che al termine del primo allenamento ha accusato una lesione miotendinea del retto femorale destro. Un infortunio piuttosto serio che però non dovrebbe stupire: la carriera del giocatore è stata fin qui minata da reiterati problemi fisici che hanno limitato Bailey, e Gasperini dovrà incrociare le dita nella speranza che nella Capitale ci sia un’inversione di tendenza.
Gli inizi e l’approdo al Genk
Leon Bailey nasce nel 1997 a Kingston in Giamaica e dopo un inizio in patria si sposta in Europa nel tentativo di realizzare il suo sogno di diventare calciatore: si fa avanti il Genk ma i belgi non lo possono tesserare in quanto minorenne e senza i permessi per essere acquistato. Prima del compimento dei 18 anni deve trovare un’altra sistemazione, che risponde al nome dell’Anif prima (squadra che oggi si chiama Liefering, fa capo al gruppo Red Bull e funge da supporto tecnico del Salisburgo) e del Trencin poi. La sua formazione di stampo mitteleuropeo accelera il suo processo di crescita: se ne accorgono Chelsea, Standard Liegi e Ajax, tanto che con i lancieri il giocatore fa addirittura un provino stupendo tutti. Se lo aggiudica tuttavia proprio il Genk nel 2015 a fronte di un esborso di € 1,5 milioni.
La scelta si rivela azzeccata per il ragazzo, che può confrontarsi con un campionato competitivo ed attento alla crescita dei giovani come quello belga. Nel primo anno in Pro League mette assieme 37 partite e 6 gol tra regular season e play-off, mentre nella prima metà del campionato successivo si mette in luce nelle fasi iniziali dell’Europa League. Il salto a questo punto diventa imminente, con il Bayer Leverkusen che sborsa più di € 15 milioni (dieci volte superiore alla cifra spesa dal Genk solo un anno e mezzo prima) per accaparrarselo.
Il passaggio al Bayer Leverkusen
Nel gennaio del 2017 si consuma dunque il passaggio in Germania alla corte delle Aspirine. Dopo un semestre di fisiologico ambientamento, Bailey si prende la titolarità a soli 20 anni e nella sua prima annata completa in terra tedesca sfiora la doppia cifra in campionato (9 le marcature da lui messe a referto, impreziosiste anche da 6 assist) e raggiunge i 12 gol se si conta anche la DFB Pokal. Sembra il preludio ad una grande avventura, ma la consacrazione non arriva: da qui il calciatore comincia a patire dei cronici problemi muscolari e soprattutto alla coscia che non smetteranno quasi mai di tormentarlo. Nelle successive tre stagioni rimane fuori per quasi 170 giorni complessivi a causa di sei infortuni che gli fanno saltare 20 partite. Si deve accontentare di 130 partite, 33 gol e 20 assist messi a referto tra Bundesliga e DFB Pokal, col giocatore che nel 2021 passa all’Aston Villa.
L’esperienza all’Aston Villa
La sua esperienza oltremanica parte con il solito leitmotiv: nella sua prima stagione salta 31 partite soprattutto a causa dei suoi soliti problemi alla coscia. Bisogna attendere la seconda metà della stagione 2022-2023 perché le cose inizino veramente a girare per lui e per la squadra, che si qualifica ai preliminari di Conference per l’anno successivo. Il risultato convince la dirigenza a fare il definitivo salto: arrivano el Señor Monchi come direttore, non amatissimo sulle sponde del Tevere ma oggettivamente di successo al Siviglia, e un grande allenatore come Unai Emery per la panchina. Gli elementi per imporsi come forza di vertice della Premier League ci sono tutti e anche Bailey ora ha un ultimatum chiaro: serve una grande stagione per scacciare le voci di chi lo considera un’eterna promessa. E la grande stagione arriva sul serio.
Gli acciacchi sembrano dargli tregua, il ragazzo trova la continuità che ha cercato a lungo e in campionato sfiora una clamorosa doppia-doppia (10 gol e 9 assist) che viene agevolmente raggiunta grazie ad una buona Conference League da lui disputata (4 gol e 5 assist). Bailey sembra aver compiuto il definitivo salto di qualità nel ruolo di ala sinistra di piede mancino, e si segnala come uno dei laterali più forti della Premier League contribuendo ad una storica qualificazione in Champions per la squadra di Birmingham. La stagione si rivela poi un unicum nell’esperienza albionica del giamaicano, che nel 2024-2025 ripiomba nel vortice degli infortuni e della discontinuità. Da qui la volontà dell’Aston Villa di non confermarlo, un po’ per la vena realizzativa nuovamente ridimensionata (2 gol in stagione) ma soprattutto per la sua cronistoria a livello medico: in carriera ha saltato 78 partite a causa di 22 infortuni per un totale di 466 giorni da indisponibile, score dovuto soprattutto ai suoi cronici problemi muscolari e alla coscia (per colpa di questo problema ha saltato 53 partite con 271 giorni da infortunato). E anche la sua esperienza alla Roma parte così, con un infortunio subito al suo primo allenamento dopo l’ufficialità che lo terrà fuori per un mese.
Caratteristiche tecniche
Se gli infortuni e la discontinuità rappresentano i suoi talloni d’Achille, Leon Bailey può contare su due frecce al proprio arco: il giamaicano ha una velocità spaventosa, cosa che gli permette di essere molto valido nel saltare l’uomo soprattutto in campo aperto, e una duttilità di tutto rispetto. Nonostante sia mancino è infatti in grado di disimpegnarsi con profitto sia sulla corsia di destra, giocando logicamente a piede invertito, sia su quella di sinistra, dove cerca la soluzione da posizione più defilata. La sua prima parte di carriera lo ha visto omologarsi alla moda degli esterni che convergono dentro al campo, mentre già a partire dalla Premier League ha cominciato a destreggiarsi a sinistra sempre con ottimi risultati e senza alterare i suoi numeri: il reggae boy ha messo a referto 33 gol e 26 assist da ala destra in 160 partite, mentre sulla fascia opposta ha di fatto gli stessi numeri concentrati in 127 gare. Infine, nella sua intera carriera Bailey ha messo assieme 144 G/A in 377 partite, segnalandosi come un ottimo uomo assist ma un po’ altalenante sotto l’aspetto realizzativo.